Saprati | Lavorazione oro per fusione
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Lavorazione oro per fusione

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Lavorazione oro per fusione

Amici lettori e amanti dei gioielli, oggi vogliamo parlarvi di come vengono lavorate le materie prime per la realizzazione delle nostre collezioni.

Partiamo dalla lavorazione del materiale più pregiato in assoluto: l’oro.

La lavorazione dell’oro è un’arte antica e nel corso degli anni, le varie tecniche di lavorazione dell’oro si sono evolute e diversificate fino ad oggi, dove esistono lavorazioni manuali e lavorazioni industriali con relative tecniche differenti.

La tecnica di lavorazione oro per fusione, prevede due tipologie diverse: la fusione a matrice e la fusione a cera.

#Fusione a matrice

Una delle primissime tecniche utilizzate per la lavorazione dell’oro, prevede l’utilizzo di una matrice (con un punto di fusione più alto dell’oro) in cui l’oro viene colato e fatto raffreddare per la solidificazione; la matrice, ovviamente, è il negativo dell’oggetto che si vuole ottenere, uno stampo, che può essere fatto di pietra, argilla o un impasto di sabba o lega di rame.

Questo tipo di lavorazione viene usata soprattuto per la creazione di bassorilievi, anche se può essere usata anche per gli altorilievi.

#Fusione a cera

E’ la tecnica più diffusa per la lavorazione dell’oro per gioielli. E’ adatta per la realizzazione di oggetti piccoli.

Come funziona: si crea l’oggetto in cera su cui successivamente viene applicato uno strato di materiale refrattario che sarà il negativo dell’oggetto e si continuano ad aggiungere strati sempre più resistenti intorno a quello iniziale fino a che la cera è completamente inglobata in una forma.

Una volta solidificato, il materiale viene messo sopra una fornace in modo che la cera si disciolga e coli via lasciando così la sua impronta nella pietra refrattaria in cui successivamente viene colato l’oro fuso. Una volta indurito, si rompe l’involucro e si ottiene l’oggetto che poi viene rifinito a mano. Lo stampo può essere usato una sola volta.

I colori dell’oro

L’oro è un metallo molto tenero e, per realizzare gioielli è necessario renderlo forte con l’aggiunta di altri materiali come argento, rame, zinco, palladio e altri.

Così facendo, possiamo ottenere anche un colore diverso dell’oro.

I gioielli in oro contengono la dicitura 750, ossia 750 parti di oro puro e 250 parti di lega.

In Italia i gioielli sono quasi esclusivamente in oro 750 (18 carati).

Vediamo ora come ottenere le varie colorazioni dell’oro 18 carati:

Oro rosa/ rosso = 750 parti di oro e 250 parti di argento, rame e zinco con prevalenza di rame.

Oro giallo = 750 parti di oro e 250 parti d’argento, rame e zinco in ugual misura.

Oro bianco = 750 parti di oro e 250 parti di rame e palladio con prevalenza di quest’ultimo elemento.

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1Commenta
  • bastonarli/ 22.12.2015Rispondi

    Questo post è francamente interessante, come tutto il il
    blog in generale. Son un frequente affezionato, a presto.

    ulteriori consigli sono accessibili a codesto link

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